Area archeologica di Terina
quando nel 1865 in contrada Terravecchia venne casualmente ritrovato un tesoro di gioielli venduto poi alla fine dello stesso secolo al British Museum di Londra, dove ancora oggi è conservato.
Nel 1884 F. Lenormant fu il primo ad avanzare l'ipotesi di localizzare in quest'area la città di Terina, subcolonia di Crotone, che le fonti antiche collocavano sulla costa tirrenica tra Temesa ed Hipponion, all'interno del golfo che dalla città aveva preso il nome di Golfo di Terina.
Le ricognizioni di superficie condotte all'inizio del '900 da Paolo Orsi diedero inizio alla ricerca scientifica in quest'area ed a lui si deve una prima ipotesi di sistemazione urbanistica della città antica, che non ebbe conferma immediata sul terreno attraverso una campagna di scavo.
Nel corso del '900 altri ritrovamenti fortuiti hanno rafforzato l'idea di localizzare in quest'area l'insediamento di Terina, ma soltanto nel 1997 sono state avviate ricerche archeologiche sistematiche che hanno portato alla individuazione di un impianto urbano organizzato, confermando la presenza dell'abitato antico della subcolonia di Crotone.
Nell'area finora indagata la parte della città messa in luce è un quartiere abitativo realizzato secondo assi paralleli che definiscono una maglia urbanistica regolare con un'organizzazione dello spazio ben definito.
Sono state individuate in particolare due strade larghe m 6,30 ed alcuni ambienti domestici coperti e scoperti, conservati soltanto a livello di fondazione. Alcuni degli ambienti indagati erano probabilmente adibiti ad attività artigianali. L'insieme delle strutture indagate si può inquadrare cronologicamente tra il IV ed il III sec. a.C., anche se ci sono indizi materiali di fasi precedenti, quali ad esempio blocchi di calcarenite riutilizzati nelle fasi più recenti.
Probabilmente quest'area deve ritenersi un ampliamento tardo dell'impianto della città fondata nel V sec. a.C., epoca a cui si riferisce la tabella di bronzo recuperata nel corso della campagna di scavo del 2002 in cui viene menzionato il demiurgo, carica presente anche a Crotone, che darebbe conferma definitiva dell'appartenenza di queste tracce urbanistiche alla città di Terina.